Ott 8, 2020

Stefano Quaglierini

Stefano Quaglierini

L’autore del libro Italian Wines, ci ha raccontato di più sul nostro ultimo libro.

 

Ciao Stefano, cominciamo l’intervista con un piccolo trabocchetto. Descriviti in 30 parole!

Bella domanda! Sono una persona curiosa, appassionata di vino (ovviamente!) che ama viaggiare e scoprire nuovi posti facendo nuove esperienze enogastronomiche da portarmi come bagaglio per i futuri viaggi.

 

Il tuo libro Italian Wines… puoi raccontarci da dove arriva l’idea e l’ispirazione? Raccontaci qualche aneddoto della sua produzione.

L’idea nasce dall’esigenza delle persone che mi seguono sul mio canale @italian_wines di approfondire sempre di più gli argomenti sul mondo del vino. Volevano che il vino non fosse più spiegato solo tramite i post divulgativi che pubblico quotidianamente: cercavano un manuale che racchiudesse tutte le basi di viticoltura ed enologia. Ecco come è nata questa piccola… impresa!

Un aneddoto curioso è stato il fatto che per scriverlo, lavorandoci da circa un anno, mi sono confrontato con tantissimi produttori di vino e ognuno mi forniva informazioni diverse. È proprio questo il bello del vino che ogni produttore ha il suo modo di produrlo e nel libro ho cercato di riassumere i concetti più usati e seguiti sia in vigna sia in cantina.

 

Hai un capitolo o una parte preferita? Se sì, raccontaci perché.

Tutti i capitoli sono importanti perché sono tutti tasselli fondamentali per capire appieno il mosaico generale del vino. Uno al quale sono molto legato è però quello di viticoltura e, in particolare, del ciclo della vite. Ogni anno vedere il fiore che diventa frutto è sempre affascinante e fa capire la bellezza della natura che ogni anno ripete il suo ciclo. Molti pensano che per arrivare alla vendemmia la vite resti pressoché la stessa invece in quel capitolo si riesce a vedere e capire quanti processi attraversa prima di arrivare alla raccolta delle uve.

 

Per Trenta Editore la “buona tavola e il buon vino suscitano emozioni”, cosa rende speciale la tua passione per il vino?

La mia passione per il vino nasce grazie ad altre due grandi passioni: la natura e la storia che c’è dietro ogni persona. Nel vino ho trovato un mondo meraviglioso dove la natura incontra il lavoro dell’uomo che la cura e la coltiva producendo il proprio vino. Le decisioni e lo stile del vino rispecchieranno la storia della persona che lo produce e assaggiare un vino con la persona che l’ha prodotto che ti racconta tutto il suo percorso resta uno dei momenti che ancora oggi mi emoziona di più.

 

Qual è la tua personale definizione di creatività?

Per me la creatività è dare vita a qualcosa che possa essere utile e di ispirazione per altre persone. Ogni giorno attraverso i contenuti che creo e pubblico sui miei canali social mi arrivano dei messaggi di persone che mi dicono di essersi appassionate al vino grazie al mio canale o addirittura di tante persone che si sono iscritte al corso universitario di viticoltura ed enologia. Questa è la parte più bella del mio lavoro: il sapere che nasce tutto dalla mia passione per il vino e dalla creatività dei miei contenuti che raggiungono gli appassionati.

 

Esiste un elemento che possa definirti? Quel particolare sapore che potrebbe descrivere la tua personalità, la tua storia e vissuto.

Nel vino si utilizza spesso il termine bilanciato per definire un vino equilibrato, credo di potermi definire con questo aggettivo. Sono sempre stata una persona calma, equilibrata e che fa del bilanciamento la sua forza per raggiungere gli obiettivi preposti. Viaggi, incontri con centinaia di persone ogni settimana, ansie, stress, mille impegni, tanti clienti da gestire quotidianamente, sono tutte fasi del mio lavoro che riesco a gestire al meglio grazie al mio carattere e al mio modo di essere.

 

La Buona Tavola e il futuro, qual è la tua visione?

Credo che il futuro in ambito enogastronomico sia il continuare la valorizzazione di ogni singolo territorio e di ogni singolo prodotto tipico. Sia nel vino con i vitigni autoctoni sia nel cibo con i prodotti locali negli ultimi anni c’è stato un grande lavoro di valorizzazione e apprezzamento da parte del consumatore e sono sicuro che nei prossimi anni sarà la chiave per portare la nostra bella Italia a raccontarsi nelle sue migliaia di sfaccettature diverse dislocate in ogni territorio.

 

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