Ago 11, 2020

Marco Baicin

Marco Baicin

La Liguria Secondo Me.

 

La barbieria, un antico mestiere, tramandato di padre in figlio. Il tutto, riportato ai giorni nostri. Ecco, questo è Marco Baicin: barbiere di Sestri Levante, Ligure di nascita e nel cuore. La sua è una bottega storica nata addirittura nel 1959.

Abbiamo chiesto a Marco di raccontarci la Sua Liguria, ed eccola qui.

 

Di solito le interviste di Trenta Editore cominciano sempre immaginando un luogo dove potersi accomodare per cominciare la chiacchierata, e allora mettiamoci seduti su una panchina all’ombra di una palma. Un bel modo per iniziare a parlare di Liguria. A proposito, qual è il sapore della tua Liguria?

La mia Liguria ha innumerevoli sapori. Il sapore del pesto, della focaccia, delle verdure dell’orto, dell’olio, ma soprattutto, della salsedine.

 

Terra piena di sorprese, tra colline, montagne, vallate. La Liguria è un territorio che ti costringe a trovare il punto di vista migliore per goderne al meglio, non è facile e nemmeno scontata. Qual è il “tuo posto del cuore” e perché.

Ho innumerevoli posti del cuore, ma credo che la Baia del Silenzio a Sestri Levante li racchiuda tutti! Ci passavo quando andavo a scuola, ci “saltavo” quando andavo a scuola, ma soprattutto mi ci sono sposato! Sono uno dei pochi Locals che ho avuto l’onore di convolare a nozze con i piedi sulla sabbia… un’emozione indescrivibile.

 

 

Torniamo al cibo, è ovvio. Dal pesce ai funghi passando attraverso una tradizione di mille delizie, i liguri amano la buona tavola e non c’è dubbio. E non è una cucina scontata: grande la tradizione per la pasta fresca, le verdure, i condimenti e ça va sans dire, i lievitati. Una ricetta ligure (o più di una) alla quale non potresti mai rinunciare, qual è?

In merito alle ricette potrei parlarne per ore ed ore, ma cerco di essere conciso. Mi ricordo quando da bambino mia mamma faceva le verdure ripiene ed era sempre una festa: zucchine, melanzane e cipolle ricolme di uova, parmigiano, mortadella, maggiorana e pane ammollato nel latte. Mi ricordo le “croste” di ravioli fatte da mia nonna col Tucco di carne, non il ragù. Il Tucco è uno sfaldamento di un pezzo di carne che diventa un sugo di sfilacci grezzi. Concludo con L’Asado: oltre ad essere una ricetta è pura convivialità: sei ore di cottura per un pezzo di carne, tanto povero quanto buono

 

Terra antica la Liguria, Genova fu repubblica marinara, potente polo finanziario, girò il mondo e il mondo entrò nei suoi porti. Quanto di questa grande eredità “del mondo” è rimasta?

Anche se siamo stati un popolo di naviganti, siamo molto chiusi. Questo essere viaggiatori non ci ha aiutato nei secoli ad aprire la mente. E siamo rimasti chiusi tra i nostri mari e i nostri monti.

Siamo molto legati alle nostre tradizioni e al nostro “mugugno”. Credo sia stato parte integrante del nostro essere. E non dimentichiamoci poi il nostro Blu di Genova… i famosi Blue jeans. In molti non lo sanno, ma quella tela blu è nata tra i vicoli di Genova!

 

Ultima domanda: un personaggio che senza dubbio “è la Liguria”. Vale tutto e tutti!

Personaggi importanti ne abbiamo molti: il Sig. Colombo su tutti, De Andrè nella musica e Luca Vialli nello sport, che ci ha fatto conoscere nel mondo!

Ma il mio pensiero volge sempre verso un piccolo uomo (in termini fisici), ma una grandissima persona: Bruno Lauzi. Conosciuto in tutta Italia, umile e soprattutto geniale. I suoi testi trasudavano di Liguria! Per me la Liguria è lui!

 

 

Amate la Liguria? Ecco due libri firmati Trenta Editore che non potete perdervi: Il piatto dei desideri e Contaminazioni di gusto