Lug 24, 2020

Intervista a Filippo Saporito

Intervista a Filippo Saporito

Presidente JRE Italia.

 

Passione, lavoro di squadra, qualità, sono alcune delle parole che definiscono JRE. Ci puoi raccontar che cos’è JRE e cosa rappresenta?

JRE è incontro di passioni, di professionalità; è confronto, spirito di condivisione e crescita. Noi la definiamo una “passione senza fine” per la cucina, per il desiderio di trasmetterne la fondamentale valenza culturale e sociale. Questo concetto prende ancora più valore se guardato alla luce di un rapporto che per JRE non si riferisce solo alla nostra compagine italiana, ma si allarga a tutti gli altri Paesi membri dell’Associazione.

Avere un gruppo eterogeneo di professionisti nell’associazione regala uno sguardo davvero speciale sul futuro. Di grande impatto il vostro manifesto che mette nelle prime istanze la sostenibilità e la salvaguardia delle biodiversità. Il futuro è sostenibile per JRE? Quali sono le sfide che avete captato e come, a livello di associazione, intendete affrontarle?

La sostenibilità è e sarà una delle tematiche che noi JRE cercheremo di portare avanti, esattamente come la salvaguardia della biodiversità che rappresenta un vero patrimonio da preservare. Solo guardando la nostra Italia abbiamo una varietà di territori e prodotti che rappresentano un vero e proprio unicum. Se poi parliamo di sfide, quest’anno sono tanti i temi che andrebbero affrontati, anche in fatto di percezione della cucina alla luce di quanto è successo in seguito all’emergenza sanitaria.

Il talento e l’innovazione sono altri driver che escono prepotenti dalle vostre pagine e dal vostro lavoro. Talento e innovazione sono capisaldi della creatività: la creatività italiana e la sua cucina. Una creatività che però varca i confini “tradizionali” italiani diventando “glocal”. Emanuele (Donalisio) ha dedicato il suo libro al mondo, è questo un altro scenario futuro per la cucina di alta gamma italiana?

In realtà la vera forza della cucina italiana, sia più tradizionale sia fine dining, è proprio quella di essere sì conosciuta nel mondo ma anche molto apprezzata. La crescita nasce dalla commistione e dal confronto con altre culture culinarie. Diciamo un modo per evolversi, senza snaturare la propria natura.

Trenta Editore nasce e cresce con la missione di divulgare il piacere della buona tavola e dello stare insieme, il cibo è convivialità ed esperienza, è condivisione. Impossibile non nominare l’emergenza sanitaria ancora in atto a livello globale, un momento nel quale “de facto” questa convivialità sociale è stata interrotta. JRE ha fatto la sua parte nel richiamare l’attenzione sul settore: c’è qualcosa che è cambiato nel comparto? Qualcosa che difficilmente tornerà ai tempi pre-covid poiché il cambiamento era già in atto?

In questo lungo periodo di lockdown JRE ha fatto squadra con altre realtà associative italiane per portare avanti un messaggio forte, per parlare alle istituzioni e sensibilizzarle sulle tematiche che rischiavano di portarci al collasso. Questo non è solo stato fondamentale, ma certamente un passo di cooperazione senza precedenti che ha messo in evidenza quanto l’essere compatti e il collaborare risulti positivo oggi e, ancora di più, nel futuro. Poi certamente, è presto per tirare le somme sulle conseguenze dell’emergenza sanitaria nel comparto ristorativo. Dovremo aspettare la fine dell’anno, ma io sono molto fiducioso perché percepisco energia e movimento.

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